lunedì 3 novembre 2008

Mozione dell'Assemblea Pubblica dell'Università degli Studi di Macerata al San Paolo

Mozione dell’Assemblea pubblica dell'Università degli Studi di Macerata
del 29 ottobre 2008

Nel nostro Paese l’Università e il sistema di formazione pubblico subiscono un attacco gravissimo. Varati in nome di presunte esigenze di bilancio, i recenti provvedimenti governativi intervengono in un settore innegabilmente carico di contraddizioni, e non sempre al riparo da possibili critiche, mascherando comunque un progetto politico-culturale inaccettabile: la liquidazione del ruolo dell’istruzione pubblica, in generale e della formazione e della ricerca universitarie, in particolare.


Le previsioni della legge 133/2008 nel settore universitario avranno conseguenze immediate e pesanti: gli studenti vedranno ridursi servizi e opportunità di formazione; i giovani studiosi saranno costretti a cercare lavoro all’estero; i lavoratori precari resteranno senza prospettive; il personale amministrativo sarà penalizzato a livello salariale e nei processi di modernizzazione; i docenti di ruolo dovranno sacrificare le attività di ricerca a danno delle imprese, della società, del Paese; i cittadini, e le famiglie, saranno espropriati di un modello educativo (e di società) tutelato dalla Costituzione e basato sull’estensione del sapere e sulla riduzione delle disuguaglianze.


L'Assemblea pubblica dell'Università di Macerata, in piena sintonia con il democratico e pacifico movimento di protesta che attraversa attualmente il mondo della formazione e della ricerca in Italia, esprime il proprio disagio, la propria preoccupazione e la contrarietà rispetto alle scelte governative ed invita le istituzioni universitarie a garantire lo svolgimento di ogni forma di protesta civile, tutelando, a queste condizioni, l'agibilità democratica degli spazi dell'Università.


L'Assemblea pubblica dell'Università di Macerata chiede, inoltre, al Parlamento e al Governo:

  • di abrogare gli artt. 16 e 66 della legge 133/2008;

  • di riassegnare all’università le risorse tagliate e di aumentare l’investimento pubblico per la formazione e per la ricerca, per l'innovazione e il trattamento economico in ambito amministrativo e per i servizi agli studenti;

  • di avviare un confronto autentico con tutti gli attori interessati al destino della formazione e della ricerca pubbliche in Italia.


Propone, inoltre, di avviare nell’Ateneo una serie di mirate iniziative didattiche da svolgersi in forme anche originali e al tempo stesso rispettose dei diritti di tutti.

L'Assemblea, conferma la propria volontà al confronto e al dialogo, sottolineando l’importanza della conoscenza quale elemento fondamentale dei processi di sviluppo del Paese e del nostro territorio.

L'Assemblea ribadisce, infine, il valore assoluto ed inalienabile dell'istruzione pubblica.

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