venerdì 22 maggio 2009

19 Maggio,Torino: l'Onda perfetta. In 10.000 contro il G8, cariche e scontri nella zona rossa

(da www.uniriot.org)

L'Onda anomala torna ad invadere le strade, a bloccare le città e a rilanciare il conflitto intorno al nesso formazione-lavoro a partire dalla contestazione dell'illeggittimo e insostenibile G8 University Summit .

Diecimila studenti a Torino decidono di attraversare il centro dopo il concentramento al Block G8 Building, sanzionando banche e agenzie interinali, urlando ancora che "Noi la crisi non la paghiamo".

Tutta l'Onda decide di violare la zona rossa, di non accettare divieti rispetto alla libertà di movimento e di tentare di raggiungere il luogo dell'illeggittimo summit della lobby baronale dei rettori: abbiamo difeso il corteo dalle cariche e denunciamo l'uso pesante e spropositato di lacrimogeni lanciati ad altezza uomo contro gli studenti. Ancora un'altra Onda che travolge il G8 dell'Università, ancora un'altra volta manifestiamo il nostro dissenso, giorno dopo giorno in ogni facoltà costruiamo l'autoriforma, la riappropiazione di reddito, la produzione autonoma di saperi!

- Il comunicato dell'Onda
- La cronaca multimediale della giornata di mobilitazione
- 18 maggio, l'Onda non si ferma: città bloccata, cariche della polizia, 3 studenti fermati


Approfondimenti:
- Interviste post-manifestazione. Bilancio e prospettive dell'Onda
- La rivolta di Torino, di Francesco Raparelli
- La governance universitaria é una tigre di carta, di Gigi Roggero

2 giugno - L'Onda non si arresta! Alessandro e Domenico finalmente liberi!

giovedì 14 maggio 2009

Block G8! Da Macerata verso Torino

Dal 17 al 19 maggio Torino ospiterà il G8 University Summit, l'incontro dei rettori e dei presidi degli atenei degli Stati membri del G8 promosso dalla Crui: la celebrazione, su scala internazionale, delle forme di imposizione autoritaria che, in Italia come in Europa, hanno caratterizzato i processi di smantellamento e di privatizzazione dell'università pubblica.

Un'istituzione, quella del G8, di cui i movimenti sociali degli ultimi anni hanno segnato storicamente l'illegittimità, l'istituzione simbolo del complesso di organismi sovranazionali che hanno determinato le politiche economico-sociali che sono all'origine della crisi e della recessione mondiale.

E' all'interno di questo quadro di governance globale che le autorità accademiche si candidano ad un ruolo di interlocutori, come rappresentanti istituzionali di quel sapere che si vorrebbe neutrale, oggettivo, pronto sul mercato.

Ma il sapere non è neutrale, ma sempre e necessariamente di parte. Lo ha dimostrato la forza collettiva dei percorsi di autoformazione, che dalle rovine hanno saputo costruire nuovi luoghi di produzione e condivisione del sapere, al centro del progetto di autoriforma dal basso dell'università.

Lo dimostra l'uso strumentale dei temi della sostenibilità ambientale ed ecologica ai quali si vorrebbe ispirato un summit che si rivolge proprio a chi ha prodotto devastazione e diseguaglianza su scala globale.

Nella crisi non c'è spazio per la sostenibilità: lo provano ogni giorno sulla loro pelle i ricercatori e i precari del sapere come i lavoratori licenziati e cassintegrati, tutti quei soggetti che animano la cooperazione sociale sui quali si vorrebbero scaricati costi e sacrifici di una crisi che governi, banche e istituzioni finanziarie hanno provocato.

Insostenibili, quindi. Come insostenibili sono le scelte a livello europeo sulla formazione e la ricerca, il percorso che dal processo di Bologna, passando per il 3+2 , fino ai tagli della legge 133 ha portato alla dismissione del sistema universitario nel nostro paese.

Come insostenibili sono le prime conseguenze dei tagli, che nell'ateneo maceratese hanno portato alla soppressione del corso di laurea magistrale in lettere classiche.

Alla “sostenibilità” della loro crisi, alle dinamiche di sottrazione di democrazia imposte dal governo della paura, rispondiamo rivendicando libertà e reddito, nuovo welfare e spazi di indipendenza.

Per le strade di Torino difenderemo il sapere come “bene comune” così come continueremo a difendere i territori minacciati dalla speculazione e dalla devastazione, i diritti e le libertà sotto l'attacco dell'autoritarismo securitario.

Blocchiamo il vertice, liberiamo il futuro!

Libertà e reddito contro la crisi!

Onda Anomala Macerata


17/19 maggio - Torino

Block G8 University summit!
Martedì 19 maggio - Manifestazione Nazionale

Concentramento ore 10.30 - Palazzo Nuovo

Infoline prenotazioni e partenza da Macerata:
tel 338/6465405 - email no133mc@gmail.com

- Vai al programma della tre giorni contro il G8

www.uniriot.org


martedì 5 maggio 2009

Contro l'insostenibile g8 dell'università


Il 17 18 e 19 maggio, si terrà a Torino il G8 University Summit, a cui parteciperanno i Rettori ed i Presidenti degli Atenei degli Stati membri del G8, insieme a quelli di molti altri paesi del mondo.

L’incontro, promosso dalla CRUI, si propone come interlocutore diretto dei capi di governo e di stato che si riunirà in Sardegna (o probabilmente a L’Aquila) quest’estate ed ha l’obiettivo di consigliare i “grandi del mondo” sui problemi dell’umanità e del pianeta, confidando sul presunto carattere “neutrale e oggettivo” del sapere prodotto dalle università.

Sappiamo tutti come il G8 abbia rappresentato nel corso dei decenni un’istituzione cardine dell’ordine neoliberista oggi evidentemente in crisi. Non ci sembra quindi credibile che a proporre soluzioni per arginare gli effetti della crisi in atto siano gli stessi soggetti che l’hanno prodotta e a doverne subire i costi sociali ed economici, sempre più insostenibili, siano invece proprio coloro (studenti, lavoratori, movimenti in difesa del territorio e dei beni comuni) che restano esclusi dai processi decisionali.

Il G8 universitario si presenta come diretto interlocutore dei capi di governo e di stato, mirando ad affermare un modello di università che risponde a specifiche esigenze di mercato e di profitto. L’ottica oramai consolidata, avviata già dal processo di Bologna, è quella che seleziona nell’offerta didattica solamente i saperi spendibili dalle imprese; ne è diretta conseguenza un impoverimento della formazione e della ricerca a discapito di chi attraversa l’università.

E’ la stessa forma di mercificazione che si applica a tutti i “beni comuni”, dal territorio ai servizi, la stessa espropriazione che l’attuale modello di sviluppo continua a perpetrare imponendo privatizzazioni e grandi opere ai danni di chi realmente produce la ricchezza sociale.

La critica ai processi di trasformazione che investono l’università vuole partire da un discorso sulla crisi globale considerando come i governi ne scarichino le responsabilità dirottando gli effetti. Crediamo che questa critica riguardi tutti coloro che pagano i costi di questa crisi e non si riconoscono negli interessi dei suoi responsabili.

Con questo appello vi invitiamo a partecipare alla tre giorni di mobilitazione, che culminerà il 19 maggio in una manifestazione nazionale che, come studenti dell’Onda, stiamo costruendo assieme a tutte le realtà dell’università, della scuola, del mondo del lavoro ed a chi, come i No Tav, i No dal Molin e il movimento antinucleare, difende il proprio territorio dalle nocività.

CONTRO IL G8 DELL’UNIVERSITA’,
L’ONDA NON VI SOSTIENE MA VI TRAVOLGE!