martedì 28 luglio 2009

L'ateneo maceratese e l'università dei tagli

Verrebbe da ridere, e dire: "l'avevamo detto", se non fosse che la posizione di fanalino di coda assegnata all'Università di Macerata dalla riforma Gelmini rende drammatica la situazione dell'ateneo maceratese.

Le prime avvisaglie dei devastanti effetti della riforma a Macerata si erano viste con la soppressione della specialistica di lettere classiche.

La classifica che tanto sta facendo parlare di sé ne è la riprova.

Come da copione, promosse le università dell'Aquis, tagliati i fondi al Sud e agli atenei con facoltà umanistiche come Macerata.

Un anno fa iniziammo a denunciare tutto ciò, in piazza e nelle aule occupate dell'università, in centinaia. L'Onda è stata ed è l'unica opposizione reale alla distruzione della ricerca e della formazione in Italia, ma le istituzioni accademiche continuano a non accorgersene. Quelli che qualche mese fa erano silenzi imbarazzanti da parte del Rettore Sani, dell'amministrazione universitaria e di tutti quelli che cercavano in tutti i modi (senza riuscirci) di bloccare la forza dell'Onda, oggi si svelano silenzi colpevoli, ma che ci consegnano una riflessione importante.

La totale incapacità delle istituzioni universitarie (e non solo) di affrontare la crisi che stiamo vivendo e di mettere in campo misure efficaci si accompagna invece alla vitalità e alla capacità dei movimenti di immaginare e costruire altri percorsi.Quello dello smantellamento dell'Università pubblica è solo uno dei gravissimi provvedimenti che questo governo sta adottando oggi in Italia senza che nessuno provi ad opporsi o dire nulla al riguardo, se non appunto i movimenti sociali che anche durante il G8 da Vicenza ad Ancona hanno dimostrato che resistere alla barbarie è possibile e necessario.Misure come queste della riforma Gelmini o il pacchetto sicurezza approvato in questi giorni dovrebbero farci interrogare sullo stato della nostra democrazia, se così ancora si può chiamare, e metterci in allarme rispetto ad una restrizione senza precedenti dei diritti e delle libertà personali.

Ne stiamo già facendo le spese tutti, non solo i migranti che oramai vengono lasciati morire per legge: i tagli colpiranno in primo luogo studenti e precari, e non riusciamo ancora oggi a capacitarci dell'enorme danno che queste misure porteranno alla nostra città e a chi la vive.

Di sicuro l'Onda e i movimenti che nel nostro territorio sono così vivi e dinamici non resteranno a guardare, consapevoli che solo lottando contro chi specula sulle nostre vite e costruendo percorsi di cooperazione dal basso si può uscire dalla crisi.

Una crisi che ha delle precise responsabilità, anche nella nostra città e nel nostro Ateneo: se si pensa di scaricare le conseguenze dei tagli su studenti e lavoratori aumentando tasse, togliendo servizi e licenziando i precari, tutto ciò non avverrà senza una risposta decisa da parte dei movimenti.

Non ci stancheremo mai di ripetere che noi la vostra crisi non la paghiamo.

Onda Anomala Macerata


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lunedì 20 luglio 2009

Onda libera tutti! - Scarcerati tutti gli studenti arrestati


18 / 7 / 2009

Ultim'ora: il Tribunale del riesame di Torino ha depositato questa mattina l'ordinanza che revoca il carcere per tutti i compagni detenuti in seguito all'operazione "Rewind" orchestrata dal procuratore Caselli contro il movimento dell'Onda. Due compagni di torino agli arresti domiciliari, per alcuni obbligo di firma e per altri obbligo di dimora. Duro colpo, grazie alle straordinarie mobilitazioni di questi giorni, all'impianto accusatorio della Procura e in particolare al tentativo, teorizzato dalla Procura, di estendere l'uso della custodia cautelare in carcere per gli attivisti di movimento.

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- Liberi di sognare ancora


L'Onda perfetta non si arresta!
Appello in solidarietà degli studenti arrestati il 6 luglio

Nella notte tra il 5 e il 6 luglio una spropositata operazione di polizia ha portato all’arresto di 21 studenti dell’Onda Anomala. Ciò che viene loro imputato è di aver preso parte alla grande mobilitazione del 19 maggio a Torino contro il G8 University Summit. In quella giornata più di diecimila studenti, dottorandi e precari dell’università hanno preso parola pubblica con un grande corteo, per esprimere - ancora una volta, dopo le mobilitazioni dell’autunno - la propria indisponibilità al processo di dismissione dell’università pubblica.
I capi di imputazione non sono solitamente passibili di custodia cautelare a quasi due mesi dai fatti: vi è quindi un’evidente sproporzione tra i reati ipotizzati e l’utilizzo di uno strumento giuridico di una certa gravità. Tale sproporzione rischia di far venire meno i principi di garanzia democratica, che dovrebbero invece essere riaffermati. I ventuno arrestati - quindici dei quali in prigione, e i restanti sei agli arresti domiciliari - sono giovani studenti, la quasi totalità dei quali incensurati.
Esprimiamo la nostra indignazione per la sproporzione di questo atto nei confronti di chi ha semplicemente manifestato il proprio dissenso. Soprattutto in un momento in cui giovani studenti e ricercatori sono sempre più preoccupati per la mancanza di garanzie sul loro futuro e per l’incerto destino dell’università pubblica.
Riteniamo doveroso affermare che siamo dalla parte della libertà di pensiero e della libertà di manifestazione del dissenso, così come riteniamo inaccettabile trattare ogni protesta come un mero problema di ordine pubblico. Vogliamo affermare, ancora una volta, che l’università è uno spazio di libertà, di confronto e di produzione del sapere, che non può assecondare la cecità di chi crede che tramite degli arresti si possano sciogliere le contraddizioni e i problemi dell’università pubblica.

- Le adesioni dall'Università di Macerata

Alfredo Luzi (ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea)
Luca Scuccimarra (ordinario di storia delle Dottrine Politiche)
Enzo Valentini (borsista post doc/professore a contratto)
Silvia Casilio (dottoranda di ricerca)
Valeria Iannini (dottoranda di ricerca)
Paola Persano (ricercatrice)
Ronald Car (ricercatore universitario)
Romano Martini (ricercatore)
Marco Bruni (dottorando di ricerca)

Claudia Santoni (assegnista di ricerca)
Antonio Giardino (dottorando - Università di Macerata)
Gianfranco Paci (Preside Facoltà di Lettere - Università di Macerata)

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lunedì 13 luglio 2009

L'Onda non si arresta! Liber* tutt* subito!


Immediata la risposta da tutti gli atenei italiani, contro la gravissima operazione di polizia e magistratura che ha portato all'arresto preventivo di 21 studenti, unicamente colpevoli di aver manifestato il proprio dissenso contro la dismissione dell'università sulle strade di Torino in cocasione del G8 University Summit.
Proseguono le mobilitazioni verso l'udienza del Tribunale del Riesame di giovedì 16 luglio, per richiedere l'immediata scarcerazione degli attivisti, tra i quali anche due universitari pesaresi.

Gli approfondimenti e tutte le notizie su:
www.uniriot.org
www.globalproject.info


Libertà per Marco, Anton e tutti gli studenti arrestati!
- Il comunicato di solidarietà dalle Marche - 06/07/2009

Di ritorno dalla fiaccolata dell’Aquila anche nelle Marche il nostro è stato un risveglio amaro.

Ancora increduli esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra totale vicinanza agli studenti dell’Onda di tutta Italia, ai nostri compagni Marco e Anton di Pesaro e a tutti i compagni colpiti dalle ordinanze di custodia cautelare.

Arresti preventivi proprio alla vigilia del G8 dell’Aquila, arresti che vanno a criminalizzare l’intero movimento dell’Onda che collettivamente a Torino ha deciso di contestare un G8 illegittimo violando la zona rossa.

Eravamo tutti a Torino e tutti a Vicenza. Saremo tutti ancora nelle nostre Università, nelle nostre strade e nelle nostre piazze, a partire dalla città di Ancona e dal suo porto giovedì 9.

Ci saremo contro il G8 della crisi e per l’immediata liberazione dei nostri compagni.

L’onda non si arresta!

Onda anomala marchigiana

giovedì 2 luglio 2009

Macerata - Contro il G8 della crisi, al fianco delle popolazioni abruzzesi che resistono


Per il prossimo G8 dell'Aquila gli 8 grandi tentano di riempire il vuoto di legittimità delle istituzioni della governance globale costruendo la strumentale ribalta mediatica del summit attorno alla tragedia del terremoto. Questo quando le politiche del governo sono messe in crisi dalle popolazioni ferite dal sisma, che hanno reagito con forza all'autoritarismo della gestione dell'emergenza e la militarizzazione della vita nei campi degli sfollati.

A l'Aquila la voce delle contestazioni al G8 sarà la voce delle comunità aquilane e abruzzesi che reclamano il diritto a scegliere sulla ricostruzione, una ricostruzione sociale e dal basso.

In Europa e in Italia, da Vicenza ad Ancona passando per Roma, contro il G8 si leverà la voce di tutte le soggettività sociali che rivendicano libertà oltre la precarietà della crisi, la voce di chi alla rendita e alla speculazione vuole opporre il diritto al reddito, all'autoritarismo dei pacchetti sicurezza i diritti di cittadinanza. La stessa voce risuonata nelle strade di Torino contro chi aveva la presunzione di imporre e disciplinare il sapere sottraendolo al comune.

Gli studenti e precari dell'Onda saranno dentro la contestazione diffusa antiG8, dalla parte dell'indipendenza e dell'autonomia delle comunità in resistenza e al fianco dei comitati aquilani e abruzzesi.

Anche da Macerata parteciperemo in delegazione alla marcia “per la giustizia e la memoria” che si svolgerà dalla mezzanotte fino alle 3e32 del 6 luglio e saremo presenti al forum sulla ricostruzione sociale del 7 luglio.

L'AQUILA – NOTTE TRA IL 5 E IL 6 LUGLIO
MARCIA PER LA GIUSTIZIA E LA MEMORIA

Per informazioni: tel 338/6465405 - email no133mc@gmail.com

ONDA ANOMALA MACERATA

mercoledì 1 luglio 2009

Bologna - Bartleby resiste! L'Onda blocca l'aumento delle tasse


Sventato lo sgombero di Bartleby, lo spazio occupato nell'Università di Bologna difeso martedì da centinaia di studenti. Una vittoria importante in una giornata molto movimentata dell'Onda bolognese.
- Il comunicato degli studenti bolognesi

Sempre nella giornata di martedì, studenti contro l'aumento delle tasse, tensioni e cariche, bloccato il provvedimento. Una vittoria importante, in un quadro complesso in cui intutte le università italiane, da Pisa a Torino, da Roma a Bologna, cercano di rimediare in questo modo ai tagli pesantissimi della legge 133. Le mobilitazioni, nonostante la fase di esami sia entrata a pieno regime, continuano e ottengono vittorie significative.
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lunedì 8 giugno 2009

Global University - Seminario internazionale a La Sapienza


Roma - giovedì 11 giugno - lettere in Onda presenta: Labour, Struggles and the Common within the Crisis. “Ciò che una volta era la fabbrica, ora lo è l’università. Dove una volta la fabbrica era un luogo paradigmatico di conflitto tra operai e capitalisti, così ora l’università è un luogo chiave del conflitto, dove la proprietà del sapere, la riproduzione della forza- lavoro, e la creazione di stratificazioni sociali e culturali sono tutte rimesse in gioco.”

Programma della giornata Aula1 Lettere e Filosofia La Sapienza:

10.00- 13.00- The rise of the Global University, and its Crisis

Introduction: Claudia Bernardi -Edufactory Collective
Andrew Ross- New York University
Stefano Harney- Queen Mary University of London
Morgan Adamson- University of Minnesota


14.30- 18.00- The Global Struggles within the Crisis

Introduction: Isabella Pinto, Lettere in Onda
Dillip Kumar Dash- University of Hyderbrad
Pedro Mendes Barbosa- Uninomade Brazil
Christopher Newfield- University of California Santa Barbara

Queen Mary University of London, School of Business and Management (Londra)
Anomalous wave, Lettere in Onda (Roma)
edu-factory (trasnational network)


“Ciò che una volta era la fabbrica, ora lo è l’università. Dove una volta la fabbrica era un luogo paradigmatico di conflitto tra operai e capitalisti, così ora l’università è un luogo chiave del conflitto, dove la proprietà del sapere, la riproduzione della forza- lavoro, e la creazione di stratificazioni sociali e culturali sono tutte rimesse in gioco.” Alcuni anni fa, nel suo manifesto, il collettivo edu-factory sottolineava la dimensione produttiva e conflittuale dell’università contemporanea.

Ma infatti, l`università non funziona esattamente come una fabbrica, e non abbiamo alcuna nostalgia delle lotte del passato. Quest’affermazione era piuttosto l’indicazione di un problema politico. Nelle incommensurabili differenze spaziali e temporali tra le attuali funzioni dell’università e quelle della fabbrica, quali sono le scommesse politiche di questo paragone? In altre parole: come il problema dell’organizzazione può essere ripensato in seguito alla dismissione delle forme tradizionali come i sindacati e i partiti politici?

Oggi la crisi economica ha aperto nuovi spazi per ripensare la funzione dell`università e della stessa produzione di sapere a livello globale. In altre parole, per ripensare l’ascesa della global university, come quella della sua crisi. Con il termine edu factory ci riferiamo a ciò come a una doppia crisi. Da un lato costituisce un’accelerazione di una crisi specifica dell`università che ne definisce la sua fine, il risultato inevitabile del suo status epistemologico ormai eroso. Dall`altro ci riferiamo alla crisi delle condizioni di lavoro postfordiste, crisi della misura e del valore, che serpeggiano nelle università stesse.

“Noi la crisi non la paghiamo”: questo è lo slogan dell’Onda Anomala che afferma il rifiuto a pagare la crisi economica e anche quella dell`università stessa. Questo slogan è stato tradotto in altre lotte, in differenti forme, ma con uno scopo comune. A partire da qui, vogliamo sottolineare questa doppia crisi da una prospettiva globale. Dall`India al Brasile, dagli USA all`Europa, focalizzando differenti esperienze per pensare la costruzione di uno spazio comune transnazionale di dibattito e azione.

Info:
www.edu-factory.org
www.uniriot.org

venerdì 22 maggio 2009

19 Maggio,Torino: l'Onda perfetta. In 10.000 contro il G8, cariche e scontri nella zona rossa

(da www.uniriot.org)

L'Onda anomala torna ad invadere le strade, a bloccare le città e a rilanciare il conflitto intorno al nesso formazione-lavoro a partire dalla contestazione dell'illeggittimo e insostenibile G8 University Summit .

Diecimila studenti a Torino decidono di attraversare il centro dopo il concentramento al Block G8 Building, sanzionando banche e agenzie interinali, urlando ancora che "Noi la crisi non la paghiamo".

Tutta l'Onda decide di violare la zona rossa, di non accettare divieti rispetto alla libertà di movimento e di tentare di raggiungere il luogo dell'illeggittimo summit della lobby baronale dei rettori: abbiamo difeso il corteo dalle cariche e denunciamo l'uso pesante e spropositato di lacrimogeni lanciati ad altezza uomo contro gli studenti. Ancora un'altra Onda che travolge il G8 dell'Università, ancora un'altra volta manifestiamo il nostro dissenso, giorno dopo giorno in ogni facoltà costruiamo l'autoriforma, la riappropiazione di reddito, la produzione autonoma di saperi!

- Il comunicato dell'Onda
- La cronaca multimediale della giornata di mobilitazione
- 18 maggio, l'Onda non si ferma: città bloccata, cariche della polizia, 3 studenti fermati


Approfondimenti:
- Interviste post-manifestazione. Bilancio e prospettive dell'Onda
- La rivolta di Torino, di Francesco Raparelli
- La governance universitaria é una tigre di carta, di Gigi Roggero

2 giugno - L'Onda non si arresta! Alessandro e Domenico finalmente liberi!

giovedì 14 maggio 2009

Block G8! Da Macerata verso Torino

Dal 17 al 19 maggio Torino ospiterà il G8 University Summit, l'incontro dei rettori e dei presidi degli atenei degli Stati membri del G8 promosso dalla Crui: la celebrazione, su scala internazionale, delle forme di imposizione autoritaria che, in Italia come in Europa, hanno caratterizzato i processi di smantellamento e di privatizzazione dell'università pubblica.

Un'istituzione, quella del G8, di cui i movimenti sociali degli ultimi anni hanno segnato storicamente l'illegittimità, l'istituzione simbolo del complesso di organismi sovranazionali che hanno determinato le politiche economico-sociali che sono all'origine della crisi e della recessione mondiale.

E' all'interno di questo quadro di governance globale che le autorità accademiche si candidano ad un ruolo di interlocutori, come rappresentanti istituzionali di quel sapere che si vorrebbe neutrale, oggettivo, pronto sul mercato.

Ma il sapere non è neutrale, ma sempre e necessariamente di parte. Lo ha dimostrato la forza collettiva dei percorsi di autoformazione, che dalle rovine hanno saputo costruire nuovi luoghi di produzione e condivisione del sapere, al centro del progetto di autoriforma dal basso dell'università.

Lo dimostra l'uso strumentale dei temi della sostenibilità ambientale ed ecologica ai quali si vorrebbe ispirato un summit che si rivolge proprio a chi ha prodotto devastazione e diseguaglianza su scala globale.

Nella crisi non c'è spazio per la sostenibilità: lo provano ogni giorno sulla loro pelle i ricercatori e i precari del sapere come i lavoratori licenziati e cassintegrati, tutti quei soggetti che animano la cooperazione sociale sui quali si vorrebbero scaricati costi e sacrifici di una crisi che governi, banche e istituzioni finanziarie hanno provocato.

Insostenibili, quindi. Come insostenibili sono le scelte a livello europeo sulla formazione e la ricerca, il percorso che dal processo di Bologna, passando per il 3+2 , fino ai tagli della legge 133 ha portato alla dismissione del sistema universitario nel nostro paese.

Come insostenibili sono le prime conseguenze dei tagli, che nell'ateneo maceratese hanno portato alla soppressione del corso di laurea magistrale in lettere classiche.

Alla “sostenibilità” della loro crisi, alle dinamiche di sottrazione di democrazia imposte dal governo della paura, rispondiamo rivendicando libertà e reddito, nuovo welfare e spazi di indipendenza.

Per le strade di Torino difenderemo il sapere come “bene comune” così come continueremo a difendere i territori minacciati dalla speculazione e dalla devastazione, i diritti e le libertà sotto l'attacco dell'autoritarismo securitario.

Blocchiamo il vertice, liberiamo il futuro!

Libertà e reddito contro la crisi!

Onda Anomala Macerata


17/19 maggio - Torino

Block G8 University summit!
Martedì 19 maggio - Manifestazione Nazionale

Concentramento ore 10.30 - Palazzo Nuovo

Infoline prenotazioni e partenza da Macerata:
tel 338/6465405 - email no133mc@gmail.com

- Vai al programma della tre giorni contro il G8

www.uniriot.org


martedì 5 maggio 2009

Contro l'insostenibile g8 dell'università


Il 17 18 e 19 maggio, si terrà a Torino il G8 University Summit, a cui parteciperanno i Rettori ed i Presidenti degli Atenei degli Stati membri del G8, insieme a quelli di molti altri paesi del mondo.

L’incontro, promosso dalla CRUI, si propone come interlocutore diretto dei capi di governo e di stato che si riunirà in Sardegna (o probabilmente a L’Aquila) quest’estate ed ha l’obiettivo di consigliare i “grandi del mondo” sui problemi dell’umanità e del pianeta, confidando sul presunto carattere “neutrale e oggettivo” del sapere prodotto dalle università.

Sappiamo tutti come il G8 abbia rappresentato nel corso dei decenni un’istituzione cardine dell’ordine neoliberista oggi evidentemente in crisi. Non ci sembra quindi credibile che a proporre soluzioni per arginare gli effetti della crisi in atto siano gli stessi soggetti che l’hanno prodotta e a doverne subire i costi sociali ed economici, sempre più insostenibili, siano invece proprio coloro (studenti, lavoratori, movimenti in difesa del territorio e dei beni comuni) che restano esclusi dai processi decisionali.

Il G8 universitario si presenta come diretto interlocutore dei capi di governo e di stato, mirando ad affermare un modello di università che risponde a specifiche esigenze di mercato e di profitto. L’ottica oramai consolidata, avviata già dal processo di Bologna, è quella che seleziona nell’offerta didattica solamente i saperi spendibili dalle imprese; ne è diretta conseguenza un impoverimento della formazione e della ricerca a discapito di chi attraversa l’università.

E’ la stessa forma di mercificazione che si applica a tutti i “beni comuni”, dal territorio ai servizi, la stessa espropriazione che l’attuale modello di sviluppo continua a perpetrare imponendo privatizzazioni e grandi opere ai danni di chi realmente produce la ricchezza sociale.

La critica ai processi di trasformazione che investono l’università vuole partire da un discorso sulla crisi globale considerando come i governi ne scarichino le responsabilità dirottando gli effetti. Crediamo che questa critica riguardi tutti coloro che pagano i costi di questa crisi e non si riconoscono negli interessi dei suoi responsabili.

Con questo appello vi invitiamo a partecipare alla tre giorni di mobilitazione, che culminerà il 19 maggio in una manifestazione nazionale che, come studenti dell’Onda, stiamo costruendo assieme a tutte le realtà dell’università, della scuola, del mondo del lavoro ed a chi, come i No Tav, i No dal Molin e il movimento antinucleare, difende il proprio territorio dalle nocività.

CONTRO IL G8 DELL’UNIVERSITA’,
L’ONDA NON VI SOSTIENE MA VI TRAVOLGE!

mercoledì 1 aprile 2009

Rovesciare la crisi - Seminario e assemblea nazionale a Bologna

- (da www.uniriot.org)

A pochi giorni dalla grande manifestazione romana contro il G14 sul welfare, l'Onda bolognese lancia una giornata di discussione nazionale dell'Onda sui temi della crisi, del nuovo welfare e del reddito per il 2 Aprile 2009, Facoltà di Lettere, Bologna.

A vari mesi di distanza dalle prime mobilitazioni contro le leggi Gelmini-Tremonti pensiamo che per l'Onda si apra una nuova fase di produzione di conflitto. [...]

Da Bologna proponiamo una giornata di discussione articolata in due momenti: la mattina una sessione seminariale con al centro il tema della crisi economica, il pomeriggio un momento assembleare a partire da tutti quei percorsi di resistenza che nella (e contro la) crisi si stanno dispiegando sui territori. Una giornata di approfondimento quindi, resa possibile dalla straordinaria capacità, che l'Onda ha mostrato in questi mesi, di saper tradurre i documenti politici dell'assemblea romana in reali esperimenti di autoriforma. Rovesciare la crisi!

Onda Anomala Bologna

Programma della giornata

Seminario e tavola rotonda su crisi, nuovo welfare e reddito
Bologna, 2 Aprile 09 Facoltà di Lettere e Filosofia, via Zamboni 38


Ore 9,30 - Inizio della sessione seminariale

  • CRISI GLOBALE - Federico Chicchi, Università di Bologna
  • IPOTESI DI NUOVO WELFARE – Andrea Fumagalli, Università di Pavia
  • CRISI E MOVIMENTI – Benedetto Vecchi, giornalista de Il Manifesto

A seguire discussione
Ore 13 Pausa
Ore 14 Inizio tavola rotonda

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martedì 31 marzo 2009

Roma - Guerriglieri anomali contro il G14!

In sessantamila in piazza contro la crisi e il G14 sul welfare e sugli ammortizzatori sociali che inizierà domani a Roma: per la libertà di movimento, violato il protocollo, ripresa l'agibilità delle strade, reddito per tutti!
Sindacati di base, precari, studenti dell'Onda, centri sociali e movimenti di lotta per la casa hanno praticato blocchi nella città e attraversato Roma bloccandola per l'intero pomeriggio. L'Onda irrapresentabile sfida il protocollo sui cortei, quello della limitazione della libertà di movimento e delle cariche contro gli studenti, quello dei sindacati e dei partiti (tutti) del sindaco Alemanno e del prefetto Pecoraro: l'Onda pratica il blocco dalla Sapienza [Leggi l'appello alla mobilitazione della Sapienza in Onda] e si ricongiunge prima con i diversi blocchi non autorizzati dei centri sociali e dei movimenti di lotta per la casa e poi con gli spezzoni del Patto di Base dei lavoratori che aprono il corteo. In migliaia si riprendono a partire dalla Sapienza la libertà di movimento, invadendo le strade di Roma per reclamare reddito e nuovo welfare per studenti e precari: l'esercito del surf non ha paura, continuiamo a mettere in crisi questo governo!
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venerdì 20 marzo 2009

da Barcellona: arresti e cariche assurde contro gli studenti. La testimonianza di una ragazza dell'Onda maceratese a Barcellona.



mail a no133mc@gmail.com del 19/03/09

Ciao a tutt@,
ora vi posso dare un quadro più specifico di quanto è successo in
questi giorni.
Come vi avevo già accennato giovedì 12 c'è stata una grande
manifestazione di tutte le università di Barcellona, che si è conclusa
con l'occupazione della Pompeu Fabra. Il pomeriggio c'è stata
l'assemblea generale e di seguito le riunioni delle singole facoltà
per pianificare le azioni di lotta della settimana successiva. I
mossos hanno sgombrato il venerdì, approfittando di un momento di
minore affluenza. Fuori dall'edificio si trovava un gruppo di supporto
agli occupanti, che è stato anch'esso caricato. La giornata s'è
conclusa con l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale di un
ragazzo con precedenti. Tutto è taciuto fino al lunedì mattina, qundo
i ragazzi che occupano la sede del rettorato della UB, da ben quattro
mesi, hanno ricevuto l'avviso di sgombero. Il rettore ha autorizzato
l'entrata dei mossos qualora gli occupanti avessero interrotto
l'attività didattica. Dato che nel rettorato non ci sono evidentemente
lezioni, si è proseguita l'occupazione. Martedì sera c'è stata la
prima incursione: i mossos sono entrati ed hanno arrestato un ragazzo
che aveva raccolto e devoluto dei soldi per l'attività di protesta.
Nella notte tra martedì e mercoledì la situazione è precipitata. Alle
cinque della mattina i mossos sono nuovamente entrati ed hanno
sgombrato tutti gli occupanti, cinquantatre. I ragazzi hanno fatto
resistenza passiva, ma nonostante questo sono state arrestate nove
persone accusate di resistenza attiva, che i poliziotti hanno
continuato a picchiare una volta saliti sul cellulare. Alle nove della
mattina stessa gli studenti hanno organizzato un presidio davanti al
rettorato, con i libri in mano, e i mossos hanno nuovamente caricato,
colpendo in maniera indiscriminata e ferendo
diverse persone. Hanno arrestato altre due persone, con la medesima
accusa e con medesimo trattamento. I ragazzi hanno organizzato altri
due presidi alle undici e alle due, l'ultimo dei quali con la
partecipazione dei professori, e i mossos hanno continuato a
caricare, con la stessa violenza. Una volta dispersi gli studenti si
sono trovati davanti agli uffici dell'amministrazione dell'Università
e anche lì i mossos hanno caricato, da fermi, arrestando altre tre
persone. Un accanimento ed una violenza incomprensibili. C'è da
dire
che la sede del rettorato della UB è un pò il cuore nevralgico
dell'università di Barcellona, ed è per questo che c'è stata una
occupazione così prolungata, tanto più che è l'unica sede, insieme al
Raval, ad essere rimasta in centro. Nella serata c'è stato un
concentramento in Plaza Universitat ed è partito un corteo di
cinquemila persone per denunciare i gravissimi fatti accaduti nella
giornata. Lungo la via Laietana i mossos hanno accerchiato i
manifestanti ed hanno caricato ancora. Io non sapevo di quest'ultimo
corteo, e precisamente mentre scrivevo una mail a Emanuele, ho
sentito
un delirio di fuori. La scena che mi si è presentata è stata
allucinante:non so quanti poliziotti in antisommossa c'erano che
rincorrevano la gente lungo i vicoletti del barrio gotico, con una
ferocia assurda e incomprensibile. Per la strada il solito
corollario: cassonetti sventrati, scarpe, vetri rotti. Del numero degli
arrestati e feriti non sono sicura, l'unica cosa che sono riuscita a
sapere è che hanno ferito un ragazzino di dieci anni e diversi
giornalisti. A parte le immagini che sono passate nei telegiornali,
l'unica cosa che celermente si è apprestata a fare l'amministrazione
di Barcellona è stata quella di ripulire tutto il più in fretta
possibile, non sia mai che i turisti si accorgano di quello che
accade.
Oggi c'è stata una grandissima manifestazione di tutta la scuola, e
fortunatamente è stata tranquilla. C'era un grandissimo spezzone di
universitari, e si è risposto con forza alla criminosa repressione
subita. Venuta a conoscenza di quello che sta accadendo anche in
Italia, mi rendo conto di quanto sia generalizzato questo clima.
Ma si va avanti!
Un abbraccio

mercoledì 18 marzo 2009

L'anno accademico non si inaugura. L'unica "festa " è lo sciopero generalizzato dell'Onda! SOLIDARIETA' AGLI STUDENTI DELLA SAPIENZA‏



Anche a Macerata l'Onda Anomala ha attraversato
con la parola d'ordine della generalizzazione
la giornata di sciopero del mondo della scuola e
dell'università.

Dai palazzi delle facoltà gli studenti si sono
riversati nelle strade per un'azione comunicativa
itinerante per tutta la città "per estendere la
lotta contro la dismissione dell’università
nella battaglia più ampia contro le politiche
di smantellamento del welfare."

L'Onda "festeggia" con una giornata di sciopero
diffuso la conquista dell'annullamento della cerimonia
di apertura di anno accademico.
Una decisione che i movimenti hanno saputo imporre
all'agenda dell'istituzione universitaria.

La massima solidarietà agli studenti romani
della Sapienza attaccati brutalmente
dalle cariche della polizia
che "dimostrano la determinazione
autoritaria del governo a reprimere
ogni forma di quella conflittualità
sociale che crescerà a causa
dell'impoverimento generale provocato dalla loro crisi."

"Nessuno potrà mai toglierci il diritto a manifestare,
a resistere alle politiche autoritarie
e razziste di questo governo!
Non c'è niente da inaugurare, lo sciopero esOnda!
Libertà e reddito contro la crisi!"

mercoledì 25 febbraio 2009

APREA INDESIDERATA - L'ONDA ANOMALA IRROMPE NELL'AULA MAGNA BLINDATA

MACERATA - APREA INDESIDERATA
L'ONDA ANOMALA IRROMPE NELL'AULA MAGNA BLINDATA

Questa mattina circa cinquanta studenti medi e universitari hanno bloccato l'inaugurazione della Scuola per l'alta formazione Nova Universitas a cui era stata invitata come ospite d'onore l'onorevole Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura.

Su ordine del Rettore, blindati gli ingressi della facoltà di Giurisprudenza, presidiati dagli addetti alla sicurezza e dalle forze dell'ordine: l'esatta rappresentazione della falsa democrazia delle politiche di questo governo che impone le sue gravissime scelte dall'alto senza considerare la situazione di chi vive realmente i nostri territori.

Prima dell'intervento dell'onorevole Aprea, alcuni manifestanti sono riusciti ad entrare nell'Aula magna dell'Università, nonostante gli arroganti tentativi di impedirne la partecipazione da parte della polizia e della sicurezza.

Interrotta l'inaugurazione srotolando uno striscione con su scritto: "On. Aprea: Alta Distruzione, Tutto il potere all'autoformazione" gli attivisti hanno preso parola contro la distruzione della ricerca e della formazione pubblica, ribadendo che l'unico modo di uscire dalla crisi è l'autoriforma dal basso della scuola e dell'università, le pratiche di libertà contro i pacchetti sicurezza e la rivendicazione di reddito e servizi gratuiti e garantiti.

Ancora una volta l'Onda irrompe nei vuoti palazzi della rappresentanza di un potere autoritario e spregiudicato che nella scuola come nella società colpisce precari, studenti e migranti, che invece resistono nel contrastare qualsiasi tentativo di repressione, nel mantenere aperti spazi di libertà e autorganizzazione e nel gridare che la crisi la deve pagare chi l'ha generata.

Oggi l'Onda ha dichiarato l'On. Aprea, come qualsiasi altro esponente delle forze di governo, ospite indesiderato nei luoghi di produzione e condivisione del sapere, nelle nostre università, nelle nostre scuole, nelle nostre città.

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