lunedì 20 luglio 2009

Onda libera tutti! - Scarcerati tutti gli studenti arrestati


18 / 7 / 2009

Ultim'ora: il Tribunale del riesame di Torino ha depositato questa mattina l'ordinanza che revoca il carcere per tutti i compagni detenuti in seguito all'operazione "Rewind" orchestrata dal procuratore Caselli contro il movimento dell'Onda. Due compagni di torino agli arresti domiciliari, per alcuni obbligo di firma e per altri obbligo di dimora. Duro colpo, grazie alle straordinarie mobilitazioni di questi giorni, all'impianto accusatorio della Procura e in particolare al tentativo, teorizzato dalla Procura, di estendere l'uso della custodia cautelare in carcere per gli attivisti di movimento.

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L'Onda perfetta non si arresta!
Appello in solidarietà degli studenti arrestati il 6 luglio

Nella notte tra il 5 e il 6 luglio una spropositata operazione di polizia ha portato all’arresto di 21 studenti dell’Onda Anomala. Ciò che viene loro imputato è di aver preso parte alla grande mobilitazione del 19 maggio a Torino contro il G8 University Summit. In quella giornata più di diecimila studenti, dottorandi e precari dell’università hanno preso parola pubblica con un grande corteo, per esprimere - ancora una volta, dopo le mobilitazioni dell’autunno - la propria indisponibilità al processo di dismissione dell’università pubblica.
I capi di imputazione non sono solitamente passibili di custodia cautelare a quasi due mesi dai fatti: vi è quindi un’evidente sproporzione tra i reati ipotizzati e l’utilizzo di uno strumento giuridico di una certa gravità. Tale sproporzione rischia di far venire meno i principi di garanzia democratica, che dovrebbero invece essere riaffermati. I ventuno arrestati - quindici dei quali in prigione, e i restanti sei agli arresti domiciliari - sono giovani studenti, la quasi totalità dei quali incensurati.
Esprimiamo la nostra indignazione per la sproporzione di questo atto nei confronti di chi ha semplicemente manifestato il proprio dissenso. Soprattutto in un momento in cui giovani studenti e ricercatori sono sempre più preoccupati per la mancanza di garanzie sul loro futuro e per l’incerto destino dell’università pubblica.
Riteniamo doveroso affermare che siamo dalla parte della libertà di pensiero e della libertà di manifestazione del dissenso, così come riteniamo inaccettabile trattare ogni protesta come un mero problema di ordine pubblico. Vogliamo affermare, ancora una volta, che l’università è uno spazio di libertà, di confronto e di produzione del sapere, che non può assecondare la cecità di chi crede che tramite degli arresti si possano sciogliere le contraddizioni e i problemi dell’università pubblica.

- Le adesioni dall'Università di Macerata

Alfredo Luzi (ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea)
Luca Scuccimarra (ordinario di storia delle Dottrine Politiche)
Enzo Valentini (borsista post doc/professore a contratto)
Silvia Casilio (dottoranda di ricerca)
Valeria Iannini (dottoranda di ricerca)
Paola Persano (ricercatrice)
Ronald Car (ricercatore universitario)
Romano Martini (ricercatore)
Marco Bruni (dottorando di ricerca)

Claudia Santoni (assegnista di ricerca)
Antonio Giardino (dottorando - Università di Macerata)
Gianfranco Paci (Preside Facoltà di Lettere - Università di Macerata)

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